APERTURA SERALE STRAORDINARIA: LA LUNA SUL COLOSSEO
Uno dei monumenti più celebrati dell’antichità al pari delle piramidi egizie continua nel tempo a proporre, provocare e creare movimenti al nostro immaginario con reciproci rimandi. Pensato per esprimere e celebrare la forza vitale della potenza rendendo visibile l’ideale eroico romanizzato, non ha trascurato di rappresentare l’evoluzione del pensiero e della civiltà romana nella conquista della bellezza. L’idea del progetto di un’opera maestosa non impressiona solo per le dimensioni ma per l’equilibrio di tanta imponenza. E’ l’anfiteatro più grande dell’Impero ma questo non basta a spiegare perché è diventato nel tempo un archetipo del genere, il più imitato, e un modello consegnato all’eternità. Morte e vita sono celebrate nei combattimenti che lo hanno reso famoso ma le associazioni simboliche che il monumento per sua natura assume, lasciano il passo alla prospettiva storica per collocare correttamente alcuni aspetti anche cruenti della cultura romana. L’eternità della bellezza espressa con la grande perizia tecnica fa del monumento uno “straordinario pezzo di bravura architettonica” a cominciare dagli elementi oggi meno leggibili come la moltitudine di sottostrutture e le complicate fondazioni che hanno permesso la sua sostanziale conservazione fino ai nostri giorni. Posto nel cruciale momento di passaggio dalla fine tragica di Nerone e l’inizio della dinastia Flavia, occuperà politicamente ma anche fisicamente parte dei luoghi già “interpretati” da Nerone con l’edificazione della Domus Aurea, e lì dove in precedenza si estendeva un lago privato, si impianteranno le tavole lignee. La nuova dinastia imperiale offrì al popolo l’edificazione di questo edificio, “eminentemente romano nella sua forma complessiva, così come nelle attività che avevano luogo nel suo interno: un esempio pratico dell’arte di governo nell’impero romano”.
Sotto il piano dell’arena si sviluppano gli ipogei, oggi in buona parte visibili dall’alto, ai quali si accedeva tramite delle scalette ripide dalla Porta Triumphalis e Porta Libitinaria: qui venivano ospitati gli animali, le scenografie per gli spettacoli e l’armamento per i gladiatori necessario ai combattimenti.
Le strutture, realizzate per volere di Domiziano, erano suddivise in quattro porzioni tramite alcuni corridoi intersecati da una serie di percorsi paralleli oltre che diversi ambienti. Per sollevare in superficie dai sotterranei i materiali scenici, venivano utilizzati dei sistemi articolati con contrappesi e piani inclinati; sono una conferma della presenza di tali macchinari i fori ancora visibili nella pavimentazione dei corridoi, in antico utilizzati per la messa in opera di argani per l’alloggiamento dei contrappesi.
Al di sotto delle gallerie si trovano altrettanti condotti idraulici, indispensabili per lo smaltimento sia delle acque piovane sia degli scarichi raccolti tramite un canale perimetrale anulare. Uno dei canali idraulici porta ancora oggi una discreta quantità d’acqua all’interno dell’edificio.
GIOVEDI’ 20 settembre e GIOVEDI’ 4 ottobre ore 21.00
VISITA GUIDATA GEA: appuntamento ore 20.30 fermata Metro B Colosseo accanto all’edicola.
COSTO VISITA: € 10. BIGLIETTO INGRESSO: € 18,00 senza riduzioni
Prenotazione obbligatoria al 389.0462469