Meravigliosa Sardegna nuragica: bella e selvaggia, con profumi mediterranei e località sperdute che si raggiungono solo con una buona e dettagliata guida. Monumenti più o meno noti e famose aree archeologiche (mantenute pulite e ordinate, come quella di Arzachena) che regalano ai visitatori un salto all’indietro nel tempo in territori spesso ancora incontaminati. Spettacolari le Tombe dei giganti, con la loro simbolica porticina d’accesso all’aldilà. Ma attenzione alle vibrazioni! Sempre più spesso, durante le escursioni, ci si imbatte in gruppi di visitatori che letteralmente si piazzano seduti lungo le pietre e le steli che compongono l’esedra per godere dei benefici di ipotetiche energie positive. Trattasi di geobiologia: in sintesi degli effetti positivi sugli esseri viventi delle radiazioni elettromagnetiche cosmiche e telluriche. Secondo i fautori di queste teorie, i monumenti nuragici sarebbero stati eretti in punti cardini per le vibrazioni positive e da ciò ha preso ormai avvio un vero e proprio turismo alla ricerca di queste speciali località, e la terapia consiste proprio nel rimanere a diretto contatto, per un tempo più o meno lungo, con le pietre erette migliaia di anni fa.
Peccato però per chi vuole ammirare le strutture archeologiche nel loro insieme o nel dettaglio: se ci si imbatte in un gruppo dei suddetti turisti a caccia di vibrazioni positive per curare i loro malanni, sarà impossibile osservare i monumenti in tranquillità o scattare fotografie senza inquadrare persone “incollate” alle steli. Convinti di intraprendere una vera e propria terapia medica, rimangono lì, fermi, per decine di minuti, totalmente incuranti della frustrazione di chi vuole semplicemente osservare le strutture archeologiche, e magari ha compiuto un lungo viaggio per raggiungerle.
Certo, la suggestione dei luoghi è molto forte, l’impressione data da strutture monumentali costruite migliaia di anni fa ci colpisce nel profondo, il pensiero che proprio lì si sono compiuti antichi e misteriosi riti ci coinvolge ed esalta, ma credo che occorra non farsi prendere troppo la mano e soprattutto ricordarsi di rispettare i “semplici” visitatori evitando di occupare i monumenti per tempi troppo lunghi.
Propongo quindi di istituire un doppio orario per le visite a scopo terapeutico e quelle turistico-didattiche, un pò come in alcune chiese – mutatis mutandis – in cui è vietato effettuare visite guidate durante le messe.
B.